Mindfulness per il lavoro per migliorare il benessere sul lavoro
Se vuoi sentire che la tua vita privata e vita lavorativa sono in equilibrio, devi sentirti bene sul lavoro (ovviamente anche a casa- ma questo è un altro capitolo), e per questo non basta una piantina sulla scrivania. Molte persone tendono a dire che il benessere sul lavoro è una responsabilità dell’azienda, del modo in cui è organizzato, e che ci devono pensare i manager.
Il problema di questa idea è che così si rischia che nessuno si senta davvero responsabile del benessere sul lavoro, e che non venga fatto niente di davvero concreto e che le persone continuino ad essere stressati sul lavoro- per le più svariate ragioni possibili. (questo rischio è maggiore in aziende piccole o di medie dimensioni dove spesso chi è responsabile delle risorse umane è concentrato sugli aspetti contrattuali e non su altri meccanismi motivazionali come il benessere). Con ovvie conseguenze per la vita privata, perché lo stress sul lavoro lo porti purtroppo a casa… Esistono molti interventi per migliorare il benessere sul lavoro. Recentemente ci sono sempre più evidenze scientifiche che suggeriscono l’utilità di un training di mindfulness per il lavoro per migliorare il benessere sul lavoro.
I dati scientifici a sostegno della mindfulness per il lavoro per migliorare il benessere sul lavoro
I dati scientifici invece dicono che il benessere sul lavoro si è anche-forse soprattutto- una questione umana (vedi per esempio lo studio di Biggio & Cortese, 2013), ed è fatto da ciò che ogni persona singola porta (o non porta) sul lavoro. Lo so che lo sapevi già ma un po’ di evidenza scientifica non guasta e supporta l’idea che anche il collaboratore stesso può/deve fare un qualcosa per migliorare il benessere sul lavoro.
E’ da tempo che si sà che le caratteristiche personali capaci di influenzare positivamente e migliorare il benessere sul lavoro sono (Biggio & Cortese, 2013):
- l’essere positivi, per esempio essere aperto alle differenze e alle novità,
- sapere comunicare-soprattutto saper ascoltare senza giudicare,
- sapere gestire le difficoltà e i conflitti invece di tirarsi indietro o fare finta di niente,
- le competenze socio-emotive come la creatività e l’empatia, e
- avere dei valori positivi
Si tratta di vere e proprio competenze (non caratteristiche stabili che hai o non hai) ma che puoi coltivare imparandole, praticandole, esercitandole, si può seguire anche un training come lo si fa per migliorare qualsiasi competenza. Esistono tanti interventi e training ma diversi studi scientifici dimostrano l’efficacia di un training di mindfulness per il lavoro per migliorare il benessere sul lavoro.
In un training di mindfulness per il lavoro si fa esperienza delle pratiche tipiche di mindfulness (vedi questo articolo), che però vengono applicate al contesto specifico del lavoro. Un training in mindfulness per il lavoro può essere particolarmente utile perché ti permette di allenare tutte quelle competenze capaci di influenzare positivamente il benessere sul lavoro ma aiuta anche a scavalcare le barriere che spesso esistono sul lavoro e che impediscono di mettere quelle competenze in pratica. Pensa per esempio al collega tossico, all’estrema pressione di tempo, alla cultura dell’intolleranza dell’errore, ecc. I dati scientifici indicano che se il training è condotto da istruttori qualificati (competenza in psicologia del benessere sul lavoro e in mindfulness), le persone che seguono un training simile sono meno stressati sul lavoro e di conseguenza migliora il benessere sul lavoro (Lazerda, Little, Kozasa, 2018; Roeser et al., 2013; Hülsheger et al., 2013). Insomma, non basta una piantina sulla scrivania.
Un training in mindfulness per il lavoro per migliorare il benessere sul lavoro lo puoi seguire per conto tuo, con un gruppetto di colleghi o amici, ma potresti anche chiedere di organizzarlo sul lavoro in modo che tutti ne possano beneficiare. Se vuoi info sui prossimi training organizzati da Filbalance, o se vuoi organizzare una presentazione a un gruppo di persone, puoi mandare un email a kristel@filbalance.com.
Bibliografia
Biggio, Gianluca & Cortese, C.G.. (2013). Well-being in the workplace through interaction between individual characteristics and organizational context. International journal of qualitative studies on health and well-being. 8. 1-13.
Hülsheger, U. R., Alberts, H. J., Feinholdt, A., and Lang, J. W. (2013). Benefits of mindfulness at work: the role of mindfulness in emotion regulation, emotional exhaustion, and job satisfaction. J. Appl. Psychol. 98, 310–325. Lacerda, S. S., Little, S. W., & Kozasa, E. H. (2018). A Stress Reduction Program Adapted for the Work Environment: A Randomized Controlled Trial With a Follow-Up. Frontiers in Psychology, 9, 668.
Roeser, R. W., Schonert-Reichl, K. A., Jha, A., Cullen, M., Wallace, L.,Wilensky, R., et al. (2013). Mindfulness training and reductions in teacher stress and burnout: results from two randomized, waitlist-control field trials. J. Educ. Psychol. 105, 787–804.
Lavoro in un ente pubblico e li più che mai sarebbero necessari i corsi, da un lato la scarsa competitività, la carriera ha regole blindate, favorisce un clima amichevole dall’altro fa sedere alcune persone sugli allori e non essendo stimolate a produrre non sono stimolate all’apporto positivo. Sarebbe bello imparare.
Claudia, come ti capisco! Un primo passo potrebbe essere quello di chiedere a chi si occupa della formazione nell’ente di offrire un corso sull’argomento che ti piacerebbe a te. Magari creando prima consenso con un gruppetto di colleghi. Spesso chi acquista i corsi di formazione in azienda apprezza i suggerimenti o le richieste da chi ne usufruisce. ;).
Lavorando da casa è ancora più difficile staccare… le pause si fanno per le lavastoviglie!
Ciao Sasha, purtroppo spesso finisce così. Ma fare le lavastovoglie non è proprio staccare, la vera pausa la puoi fare una volta che hai fatto le lavastoviglie;)